Ciao! Finalmente posso raccontarti la mia ultima avventura “cinematografica”!
Lo scorso giugno sono stata contattata da Culture Trip per girare un video su Genova. Dopo incalzanti scambi di e-mail organizzative abbiamo fatto le riprese i primi di settembre e adesso il video è finalmente on-line!
Sono così emozionata, è bellissimo, non riesco ad aspettare la fine del post: lo puoi vedere qui sotto, adesso (oppure prima leggi il racconto e poi lo guardi, se pensi veramente di riuscire a trattenere la curiosità…)
Ti è piaciuto? Io, mia mamma, mio papà siamo un po’ emozionati la prima volta…
Ti domanderai, chi/cos’è Culture Trip? Ti racconto: è una start-up famosa a livello globale che crea bellissime storie (con articoli, video, foto, illustrazioni) per raccontare tutto ciò che rende unico un posto, i suoi abitanti e la loro cultura. L’obbiettivo è quello di invogliare le persone a viaggiare e scoprire il mondo. Lo scorso anno Culture Trip è stata contattata da British Airways per fare una serie di video promozionali delle città che si raggiungono direttamente da London Gatwick. Il progetto si chiama “Trails of the Unexpected”
Tra queste città c’è Genova e Culture trip ha deciso di raccontarla attraverso la sua cucina. E ha chiesto a me – proprio a me! – di far da portavoce! Non puoi immaginare l’onore.
Così per la quarta volta nella mia vita (quarta?!) mi sono trovata difronte alle telecamere a parlare della mia città e dei suoi piatti e, devo ammettere, piano piano sto cominciando a sentirmi a mio agio (leggi: gli angoli della bocca finalmente hanno smesso di incurvarsi verso il basso quando cerco di sorridere).
Sicuramente questa volta mi ha aiutato anche la buona compagnia. Il protagonista del video, infatti, è il food blogger, chef e star televisiva britannica Rob Eades, aka Lean Student Chef. Un ragazzo simpatico, bellissimo e soprattutto amante della cucina. Nel viedo lui visita Genova e dintorni per un week end e io sono la sua “food guide” e insegnante di cucina locale per un giorno.
Questa avventura è iniziata alle 8:00 di mattina, vicino al Mercato orientale (nostra prima tappa del food tour) con un imbarazzante spogliarello. Il cameramen doveva mettermi il microfono prima di iniziare le riprese e io quella mattina, volendo essere carina e in tema, mi ero messa un vestito stile “Italian Riviera anni ’50” allacciato fino al collo. Quindi per poter agganciare la scatola del microfono sulla schiena ho dovuto spogliarmi e restare in reggiseno davanti al cameramen (sconosciuto) e ai proprietari della tabaccheria in cui al volo mi sono rintanata per evitare di farlo a cielo aperto (sconosciuti pure loro). Ghiaccio rotto con la troupe in quattro e quattrotto!
La conoscenza con Rob, invece, è stata più piacevole. Ci siamo incontrati poco più tardi davanti all’ingresso principale del Mercato Orientale. Incontro ripreso al naturale, senza “provare”, così da renderlo il più spontaneo possibile. Direi che tra smaglianti sorrisi ci siamo anche riusciti.
Appena entrati al mercato l’espressione di meraviglia di Rob davanti agli straripanti e colorati banchi di frutta e verdura è stata memorabile: “WOW! This is like a supermarket but without plastic!” ( WOW, qui è come un supermercato ma senza plastica!). Forse anche un po’ inquietante a dire il vero…
Quindi, abbiamo gironzolato abbondantemente tra frutta, verdura, pesce, carne e formaggio, abbiamo comprato gli ingredienti per fare il pesto, gli ho fatto vedere ed assaggiare alcuni dei nostri prodotti locali a lui sconosciuti (tra cui le zucchine trombette, i pomodori cuori di bue, le gallette del marinaio, le olive taggiasche, il formaggio di pecora brigasca e il pecorino sardo) e ad ogni occasione gli ho raccontato storie di cucina.


Poi, con la testa che iniziava a girarci un po’, siamo usciti – il cielo era azzurro cristallino come solo a Settembre a Genova – e ci siamo diretti a passo svelto verso il centro storico (quando si fanno le riprese, lo capirò poi a fine giornata, il tempo è tiranno e bisogna correre, sempre).
Siamo arrivati in Via Garibaldi, li ho portati dentro il cortile di palazzo Lomellino (era fuori dal loro programma, ma ho insistito) e poi siamo “scesi giù” dai Macelli di Soziglia per assaporare un po’ di carruggi e una fetta di focaccia appena sfornata. Non ti dico quanto era imbarazzata la commessa di Pane e Tulipaniquando ha saputo che sarebbe stata ripresa! Era così tesa che sembrava non avesse mai tagliato un pezzo di focaccia in vita sua, quando invece probabilmente era già il centesimo della giornata! Però è stata molto disponibile e gentile, cosa non scontata.
Chiacchierando di focaccia abbiamo poi proseguito per via degli Orefici, Piazza Banchi e Sotto Ripa destinazione Antica Sciamadda San Giorgio dove Alberto, il proprietario, ci aspettava per farci vedere come si prepara la farinata nel forno a legna.
Mi spiace che questa parte di riprese sia stata tagliata, credo che la Sciamadda San Giorgio e la farinata siano delle vere icone dello street food genovese che meritavano di essere incluse.
Dai vicoli siamo poi passati a casa mia, era arrivato il momento di cucinare!
Allacciati i grembiuli di “A Small Kitchen in Genoa” ho insegnato a Rob a fare i mandilli de sea (mi ha anche confessato che era la prima volta che faceva la pasta fresca!) e il pesto, al mortaio ovviamente. Rob si è divertito così tanto che, per ricambiare, mi ha invitato da lui a Londra per imparare a fare il fish&chips!


Abbiamo chiuso la lunghissima mattinata gastronomica mangiando in terrazza i nostri mandilli al pesto, la farinata di Alberto e un bel condigiun di pomodori fatto dalla mia mamma, il tutto allegramente accompagnato da un’onesta bianchetta genovese!
E’ stato divertente, è stato stancante, è stato formativo ed è stato molto utile.
Se vedi il video poi fammi sapere cosa ne pensi! E se ti va, condividilo con i tuoi amici. Non tanto per me (bhe, forse anche per me ), ma perché è bello vedere e condividere un video così ben fatto che parla della mia città, del Mercato Orientale, dei Carruggi, della focaccia, dei mandilli de sea e del pesto al mortaio, oltre che dei forti genovesi, dell’Abbazia di San Fruttuoso, del Cristo degli Abissi davanti a Portofio, di Camogli e della focaccia al formaggio!